22 Ottobre 2017
Marijuana light, ora è boom: In 4 mesi un milione di fatturato
Il Fulcro della marijuana light è nello Jesino: un business che in quattro mesi ha prodotto qualcosa come un milione di fatturato. A Jesi in un capannone di via Gallodoro lavorano pressochè quotidianamente da maggio sessanta persone, per lo più giovani ma anche adulti. Persone che grazie a questo hanno ritrovato il lavoro perduto. Selezionano le infiorescenze le pesano e inscatolano "Easy joint", letteralmente "spinello facile" in vendita in 300 negozi in tutta Italia e da qualche giorno anche nei distributori di carburanti. Non solo perchè la coltivazione della canapa risolleva anche i bilanci magri degli agricoltori se si pensa che un ettaro di questa coltura arriva a fruttare oltre 20mila euro, venti volte lo zafferano, come spiega Leonardo Brunzini, jesino amministratore di Easyjoint. Le Marche sono tra i principali produttori, seguite da Campania e Puglia e il trend è in continua crescita. Al momento la canapa che abbiamo non basta a soddisfare le richieste.
Il prodotto confezionato nel capannone di via Gallodoro dove c'è anche una grande cella frigorifera che conserva al cnaapa ha un costo al dettaglio che va dai 2 ai 6 euro al grammo. A Monsano dal 20 maggio scorso è possibile acquistare in maniera legale queste confezioni di cannabis leggera. A venderle, unici autorizzati nella regione, è Vita Verde in via Marche, rifornita da Easyjoint e gestita da Diego Bravi, ex pizzaiolo: "Vengono tanti giovani ma soprattutto quaranta cinquantenni che chiedono di rilassarsi legalmente dallo stress quotidiano.
Una signora la utilizza per dormire non avendo avuto successo con i medicinali, un altro dopo la chemioterapia. Ha uno scopo anche terapeutico e di rilassamento, senza trasgredire. É qui la sua forza ci dice Leonardo Brunzini, che con la sua "Erbavoglio" distribuisce la canapa coltivata sulle colline di Jesi, spiega come lo scopo più che comemrciale sia "sociale": "Siamo in continuo contatto con il ministero con cui vogliamo confrontarci perchè c'è bisogno di regole certe. Non dimentichiamo che in America questa coltura ha risollevato le sorti dei bilanci pubblici e anche cioò che vediamo in questi mesi è un segnale di grande interesse e movimentazione dell'economia".
Di fatto oggi ancora la vendita delle infiorescenze di canapa industriale si basa su vuoti normativi, di qui il divieto di indicarne la somministrazione al posto del tabacco o come infuso. "La nostra, quella di indicarne un uso tecnico - conclude Brunzini - è un po' una provocazione che speriamo potrà contare su una legge certa e lungimirante, anche per la nostra economia."
Fonte: il Resto del Carlino
Autore: Sara Ferreri
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